Storia e significato Tatoo Marchesiano

Le isole Marchesi sono un gruppo di isole polinesiane originariamente abitate dai Samoani tra il primo e il quarto secolo. Come molte altre isole polinesiane, le Marchesi sono note per le loro tradizioni del tatuaggio, che erano molto probabilmente state portate sulle isole dai primi abitanti. In primo luogo esplorato alla fine del XVI secolo dal navigatore spagnolo Alvaro de Mendana de Neira, e successivamente visitato dal Capitano Cook nel 1774, le isole furono poi rivendicate dalla Francia nel XIX secolo. La visita di Cook, e le sue relazioni sulle tradizioni del tatuaggio, sono state significativi in ​​quanto hanno giocato un ruolo importante nella esposizione del tatuaggio polinesiano alla parte del mondo occidentale opltre che nel cambiamento e la distruzione di quelle stesse pratiche.

Tatuaggio Marchesiano Polinesia

Come con le altre tradizioni del tatuaggi polinesiani, il tattoo marchesano è stato utilizzato per segnare importanti caratteristiche connesse con lo stato, la ricchezza e il genere, ma a differenza di altre isole, la tradizione non è stata limitata ai capi e alle loro famiglie o ai guerrieri. I tatuaggi segnavano la propria affiliazione con uno qualsiasi dei numerosi gruppi come i guerrieri, associazioni particolari, o intrattenitori chiamati ka'ioi, così come la sua posizione genealogica.

Poiché il destinatario del tatuaggio doveva pagare farsi segnare e incidere la pelle, questo dimostrava la propria ricchezza, e per gli uomini, la capacità di sopportare il dolore. Per le donne, i tatuaggi erano un segno di bellezza, ance se per entrambe i sessi servivano anche per altri scopi come ad esempio per protezione contro il male e la marcatura di eventi importanti, la ricezione di un tatuaggio era un rito di passaggio per i giovani uomini e donne.

Strumenti per tatuare erano simili a quelli presenti su altre isole del Pacifico, e comprendevano lo strumento principale, realizzato in legno, con una soprta di pettine fatto di ossa affilate di diverse lunghezze che sporgevano alla estremità. Questo strumento poteva essere strofinato sulla pelle dopo essere stato immerso nell'inchiostro dalla parte delle punte da incisione, inserendo poi l'inchiostro nella pelle tramite battitura. I tatuaggi fatti a ragazzi e ragazze arrivati all'età adulta, ma soprattutto agli uomini e poteva essere proseguito anche per tutta la vita per via della complessità dei disegni. Anche alle Marchesi i tatuaggi femminili venivano tipicamente fatti su viso, labbra, orecchie, piedi, maani, mentre i tatuaggi degli uomini potevano coprire tutto il corpo.

Come nelle Isole Marshall e tra i Maori della Nuova Zelanda, il corpo degli uomini era diviso in zone, ognuna delle quali era ulteriormente suddivisa per significato. Tatuaggi diversi venivano creati per ogni zona, avendo come risultato una simmetria globale nel disegno che creava l'armonia del tatuaggio che si andava perfettamente a incastrare nelle forme del corpo su cui era disegnato; i disegni venivano fatti usando linee e vurve di varia natura che generavano modelli astratti che davano l'idea che il tatuato fosse vestito con un tessuto di pizzo nero.

I tatuaggi delle Marchesi influenzarono il tattoo europeo poiché da essi sono derivati i "tatuaggi primitivi o tribali": il francese Jean Baptiste Cabri e un inglese di nome Edward Robarts si tatuarono nelle Marchesi dopo aver disertato da una battuta di caccia alle balene alla fine del XVIII° secolo. Cabri venne trovato da un esploratore russo nel 1804 e finì per andare in Russia dove mostrò sè stesso come il primo europeo tatuato nelle attrazioni da circo inaugurando la tipologia di lavoro che avrebbe dato la possibilità a molti uomini e donne negli anni a seguire di guadagnare come attrazione da baraccone portando tatuaggi che nessuno aveva mai visto per quei tempi ma a partire dal 1840 i missionari, protestanti e cattolici, arrivarono sulle isole Marchesi e cominciarono a proibire il tattoo tradizionale anche se la cultura originale non fu distrutta completamente, grazie ai pochi che vollero proteggerla dall'ignoranza dei preti.

Ancora oggi alcuni Marchesani si fanno tatuare ma usando una macchinetta moderna e comunque senza rispettare la tradizione originaria con i riti e le usanze originali.