Tatuaggio Polinesiano Isole Samoa Significato e storia
TATUAGGIO POLINESIANO ISOLE SAMOA
Le isole Samoa sono un gruppo di isole della Polinesia nel Pacifico del sud che potrebbero essere tra le più antica fra le isole della Polinesia che siano state colonizzate da esseri umani. Prima visitate da esploratori olandesi guidati da Jacob Roggewein nel 1722, e alternativamente controllate da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Nuova Zelanda,
Samoa è ben nota per il suo caratteristico tatuaggio conosciuto come un pe'a.
Il pe'a è stato descritto da membri dell'equipaggio di Roggewein, che notarono che i Samoani indossavano calze attillate sulle loro gambe. Non è stato notato altro fino a quando altri esploratori visitatoro l'isola in seguito, nel XVIII secolo, dove venne registrato il fatto che quello che in un primo momento erano sembrate calze altro non erano se non tatuaggi che coprivano le cosce, le natiche e il tronco degli uomini.
Secondo la leggenda samoana, un tempo solo le donne avrebbero dovuto essere tatuate, perché furono due sorelle che ricevettero uno strumento per tatuaggio dalle Fiji, che disse loro che solo le donne dovevano tatuarsi (le Fiji sono divinità mitiche della zona della polinesia), purtroppo la leggenda continua dicendo che quando le donne mostrarono il loro dono una volta tornate a casa propria venne da loro detto che solo gli uomini sarebbero stati tatuati e non le donne invertendo le istruzioni ricevute, da quel momento solo gli uomini avrebbero ricevuto il Pe'a. Ricevere il Pe'a è un evento critico nella vita di un samoano che segna il passaggio dall'età adolescenziale a quella di adulto, poiché il tatuaggio sta a significare il fatto che il giovane uomo è intenzionato a servire la sua famiglia e la comunità.
Senza il Pe'a l'uomo non sarà mai un vero uomo samoano e averne uno finito per metà viene considerato vergognoso. Il processo per averne uno finito è un calvario di dolore e sofferenza indicibili, perché ancora viene fatto quando richiesto) con i sistemi antichi quindi non ha la velocità delle macchinette alle quali nooi occidentali siamo abituati, per di più il processo di formazione del tatuaggio Pe'a si svolge in cinque tappe che possono richiedere anche settimane, dato il livello di dolore, per questo risultava anche una cosa molto costosa.
Gli uomini non potevano ricevere il pe'a fino a che non avevano accumulato abbastanza denaro per coprire il costo delle stuoie intrecciate o tapa oltre che i panni necessari, come pagamento al tatuatore. Il tatuatore, conosciuto come un Tufuga, ha ereditato la sua posizione, che gli ha dato un alto grado di rango dai suoi antenati. Giovani tatuatori lavorano come apprendisti per anziani artisti fino a quando non sono abbastanza esperti per lavorare in proprio. La moglie del tatuatore assiste nella procedura.
Gli strumenti per tatuare sono simili a quelli che si trovano in molte altre culture polinesiane, consistono in un pettine fatto di denti o zanne affilate, fissate ad un guscio di tartaruga, e fissati ad un angolo retto con un bastone. Il pettine viene immerso nel pigmento e viene infisso velocemente nella pelle utilizzando un martelletto apposta. Il sistema per ottenere un pe'a era altamente ritualizzato, si effettuava di solito con almeno due uomini alla volta dove uno stendeva la pelle e un altro la incideva. Gli uomini, i tatuatori, e le famiglie degli uomini e gli amici erano tutti presenti e partecipavano al rituale come se il tatuatovenisse al mondo ncora una volta.
Canzoni venivano cantate per commemorare il tatuaggio e per distrarre il tatuato dal dolore, la tecnica stessa era attentamente strutturata: ciascuna parte del tatuaggio aveva un nome, e ogni parte era tatuata con un ordine preciso, a partire dalla vita si terminava con l'ombelico. Il disegno che caratterizza questa cultura ancora oggi, è perfettamente simmetrico, fatto di linee, frecce, triangoli e altri motivi geometrici, ed è creato dal tatuatore per colui che lo riceve, con ogni parte del disegno avente un proprio significato.
Anche se le donne non ricevono il pe'a, esiste il tatuaggio per donna conosciuto come malu, che una donna riceve durante l'adolescenza o all'inizio dell'età adulta.
Come il pe'a, il malu copre l'area dalla vita alle ginocchia, ma è molto più fine e rado rispetto al pe'a, e appare molto più leggero. Un tempo si diceva che solo le donne di alto rango potevano ricevere il malu, ma oggi ogni donna che sceglie liberamente lo può indossare, anche se non è mai stato visto come una necessità per il matrimonio o l'età adulta. A partire dal 1830, i missionari inglesi cominciarono ad arrivare a Samoa tentando di vietare il tatuaggio, vietando l'uso del pe'a nelle scuole missionarie. In ultima analisi, il tatuaggio è andato perdendo molto del suo significato, ma non è mai stato completamente abbandonato.
A differenza di molte culture polinesiane, ha continuato, anche se in misura molto minore ad essere usato dopo il periodo precedente i contatti con i bianchi, anche se molti samoani hanno cercato negli ultimi anni di recuperare le proprie tradizioni, tra queste anche quella del tatuaggio rituale.