Tatuaggio Hawaiano
Hawaii storia tatuaggio
" Avevo questo desiderio, questo desiderio, di essere come i miei antenati, per connettermi a loro. Ma volevo farlo con uno stile tradizionale. Non uno perfettamente uguale a quello dei miei antenati ma quello che avevo in testa era abbastanza vicino a quella cultura e tradizione anche se a dire la verità non lo so. Così ho fatto il tatuaggio". Frank Kawaikapuokalani Hewett parlando del suo kakau (tatuaggio)
Un decennio dopo aver visitato la Nuova Zelanda, il capitano James Cook salpò per le isole Hawaii, gettando l'ancora al largo della costa dell'isola di Kauai, nel gennaio del 1778. Avventurandosi a terra, venne accolto con sorprendente venerazione da parte del popolo polinesiano che viveva sull'isola da più di mille anni. La loro società, come tutta la Polinesia, era governata da un rigoroso Kapu, o tabù, che regolava ogni aspetto del loro comportamento. Essi doverosamente adoravano una moltitudine di divinità, tra cui Lono, il dio della pace e l'agricoltura.
La gente che incontrò il capitano Cook lo aveva scambiato per l'incarnazione fisica di Lono dagli alberi e le vele della sua nave che assomigliava all'emblema del dio. Cook salpò verso il Nord America, ma aveva posto le basi per il futuro delle Hawai'i e la sua gente.
Come altri polinesiani, la gente hawaiana trova molto importante la propria tradizione nell'arte del tatuaggio conosciuto come Kakau sulle isole: il tatuaggio serviva loro come ornamento e per distinguersi gli uni dagli altri nell'appartenenza a un lignaggio piuttosto che a un altro, ma anche a proteggerli nella salute contro gli spiriti cattivi o come forma di simbolismo religioso. Immagini di lucertole, che erano molto rispettate e temute, e del simbolo a mezza luna hawaiana (Peahiniu) che rappresentava i ranghi più alti della società dominavano la cultura hawaiana del Kakau. Modelli complicati, mimavano canne intrecciate o altre forme naturali, abbellendo le braccia degli uomini, le gambe, il tronco e il viso. Le donne erano generalmente tatuate sulla mano, le dita, i polsi e a volte sulla lingua.
I disegni venivano applicati dai kahuna (sorta di sciamani anche se c'erano diversi tipi di sciamano a seconda della specializzazione, un pò come avveniva anche nelle tribù dei nativi americani) appositamente addestrati, esperti in una o più attività specifiche, che applicava il pigmento sulla pelle con un ago in osso, legato a un bastone e colpiva con un maglio martellando l'asta che sorreggeva le punte per incidere la pelle. I disegni tradizionali variavano molto, secondo quanto riportano i documenti ufficiali, ma molti immortalavano capi caduti, o membri della famiglia che non c'erano più. Il processo era custodito con grande riserbo e tutti gli attrezzi venivano distrutti dopo l'uso, secondo i dettami di Kapu. Tornando alle isole Hawaii nel 1779 per riparare un albero rotto, Cook, non più considerato un dio, venne aggredito e ucciso sulla spiaggia quando toccò terra, ma i coloni europei e i missionari arrivarono poco dopo a colonizzare le isole.
Con la morte del grande capo Kamehameha I, avvenuto l'8 maggio 1819, il sistema Kapu - ignorato dagli europei - cominciò a crollare. Suo figlio Kamehameha II apertamente violò una dei più importanti tabù mangiando pubblicamente a un tavolo preparato per le donne. Le antiche vie ben presto cominciarono a svanire. Kakau si scoraggiò soppresse i legami con le antiche tradizioni ormai erose dal tempo e dal non conoscerle da parte del popolo che ormai si stava abituando sempre più a vivere secondo le leggi dei bianchi. I segreti gelosamente custoditi di kakau morirono insieme al kahuna che applicò i disegni.
I documenti storici che rimangono degli esploratori europei, i coloni e i missionari sono largamente incompleti o inesatti e possono solo offrire uno scorcio della storia delle Hawaii. Il popolo delle Hawai'i si sforzò di ritrovare la propria antica cultura e il patrimonio perso, ma dovette reinventare ciò che essi non potevano verificare per mantenere lo spirito del passato vivo.