Tatuaggio Maori
Storia del Tatuaggio Maori
I Maori sono una cultura guerriera molto antica che ha contati in tutti i villaggi della polinesia oltre che direttamente o indirettamente con quelle delle Hawaii e vicine: i tatuaggi furono una delle forme preferite e culturalmente obbligatorie che entrarono a far parte della storia dei maori e che si svilupparono nonostante il sistema molto doloroso e cruento adottato per incidere la pelle.
Il tatuaggio Maori è uno dei tatuaggi piu ricercati. Il tatuaggio Maori è fatto di linee semplici e ben definite e per tale motivo si adatta molto bene anche a grandi zone del corpo. Molti però non conoscono il vero significato del tatuaggio Maori ma si fanno attrarre solo dal simbolo Maori, spesso senza conoscere il reale significato di questo tatuaggio. Il tatuaggio Maori indicava spesso il grado della persona e lo status sociale al quale apparteneva oppure al fatto di aver raggiunto un traguardo nella vita: si può asserire che, anticamente, nella cultura maori, le persone si facessero tatuare fin dall'adolescenza terminando solamente nell'età della morte (poco prima di morire). il coraggio dimostrato da questo popolo è indiscutibile oltre al fatto di riuscire a sopportare il dolore in maniera quasi disumana.
STORIA TATUAGGIO MAORI
"Si può essere derubati di tutto quello che si ama. Ma il Moko, non può essere perso o levato, se non con la morte. Sarà la vostro ornamento e il vostro compagno fino a quando il vostro ultimo giorno arriverà." (Netena Whakaari di Waimana 1921)
I coloni polinesiani arrivarono sulle loro canoe, sulle coste della Nuova Zelanda, qualche tempo prima dell'anno 1000 d.C. e si stabilirono nelle ricche pianure del nord dell'isola, chiamando la loro nuova casa Aotearoa, Terra della Lunga Nuvola Bianca, per onorare le cime innevate che sovrastavano la visuale. Durante i secoli 18° e 19°, i Maori della Nuova Zelanda crearono uno delle più impressionanti culture di tutta la Polinesia: il loro tatuaggio, chiamato Moko, riflette la loro raffinata arte, il loro legame con la terra e il loro rango tra i coetanei. Il primo contatto noto tra i Maori e gli europei avvenne nel dicembre del 1642 e finì nella violenza con l'esploratore olandese Tasman che fu capace di perdere quattro uomini in una scaramuccia.
Ma quando Il capitano James Cook giunse in prossimità delle isole in questione, nel mese di ottobre del 1769, il rapporto tumultuoso tra gli europei e i maori cominciò ad essere serio. Alcune tribù acquistarono potenza grazie all'acquisizione di moschetti comperati dagli europei e dal 1820 vennero effettuati sanguinosi scontri tra i vari villaggi Zelandesi. Il prezzo per un moschetto era di 4 teste di maori tatuati poiché erano pezzi molto apprezzati in Europa; i maori erano abili intagliatori cosa che usavano anche nella tecnica di tatuaggio del moko (spesso era usato proprio uno scalpello per creare i segni sulla pelle incidendola come fosse legno).
Il tatuaggio Maori moko a piena faccia era un segno di distinzione per gli uomini Maori che comunicava il loro status, le linee sdi discendenza e di appartenenza tribale, ricordando le gesta compiute durante le battaglie o narrando altri eventi importanti della persona durante la sua vita. Il capo maori Te Pehi Kupe disse durante una visita in Inghilterra nel 1826, "Gli uomini europei scrivono con una penna il loro nome - la storia di Te Pehi è qui" indicando il suo volto tatuato. i maori creavano sculture magnifiche che abbellivano i loro edifici, gli attrezzi da guerra, i totem e i gioielli, divenendo abili artisti anch nell'intaglio della pelle grazie al Moko. Oltre al Moko essi indossavano anche il Puhoro, un tatuaggio intricato che si estendeva da metà busto verso le ginocchia, dal caratteristico design a spirale sulla natica. Prendendo questo motivo a spirale ma posizionandolo sulla faccia come moko poteva prendere quasi un anno di lavoro ed era una cosa molto dolorosa e pericolosa: venivano aggiunti pigmenti naturali alla faccia dell'individuo dopo i tagli per accentuare i segni.
Dopo l'arrivo degli europei venne usato come pigmento, in maniera abbondante, anche polvere da sparo o polvere di ferro, vennero anche importati scalpelli da intaglio che resero il Moko più dettagliato ma meno tradizionale. Con il 1850, il moko soffrì per gli attacchi dei missionari che lo descrivevano come "l'arte del diavolo".... che detto da gente che aveva bruciato quasi un milione di "streghe" e "stregoni" solo per liberarsi degli oppositori politici o per impaurire la gente per poterla controllare, non è proprio una definizione che potrebbe "offendere"....
La pratica riuscì a rivivere brevemente durante il 1860 durante le guerre Maori come una dichiarazione di sfida contro la colonizzazione britannica. L'arte del tatuaggio Moko sulla faccia per gli uomini continuò a fare capolino nella moda attraverso i decenni successivi, ma anche le donne cominciarono a indossare il Moko, di solito sotto le loro bocche sul mento, per marcare il loro passaggio all'età adulta, commemorare un'occasione speciale e per abbellire sè stesse. Gli aghi sostituirono gli scalpelli, rendendo il processo meno rischioso. Nel 1920, l'ultimo degli uomini tatuati morì, ma molte donne continuarono a indossare il Moko fino alla metà del secolo.
I Maori, insieme ad altri popoli polinesiani, erano convinti che il mana (l'energia spirituale o anima, la forza animica, la forza vitale) di una persona, venisse impresso tramite il tatuaggio.
Il recente riemergere della tradizionale del tatuaggio Maori è un segno che il popolo Maori non ha perso i propri legami con il proprio passato nonostante il dominio europeo.