Tatuaggio carcere

Mentre l'atto di fare un tatuaggio è da sempre stato vietato nelle prigioni americane e nella maggior parte delle carceri occidentali, le prigioni sono state storicamente un importante luogo di condivisione e proseguo artistico per i tatuatori dilettanti che cercavano di sbarcare il lunario in cella facendo ad altri dei tatuaggi in cambio di sigarette, droghe o altre cose utili (a volte anche sesso). Il tatuaggio punitivo è stato usato in Occidente fin dai tempi dei Persiani: i Persiani, i Traci, gli antichi Greci fino agli antichi romani avevano tutti l'usanza di segnare schiavi e prigionieri che cercavano di scappare con segni tatuati, anche se a volte si trattava più di vere e proprie marchiature a fuoco,  che denotavala natura del loro reato, o talvolta la punizione, come quella di andare nelle miniere in maniera tale che se fosse scappato ancora una volta ripreso sarebbe statao direttamente deportato nel luogo di destinazione senza perdere ulteriormente tempo davanti a un giudice o un magistrato.

Tatuaggi in carcere prigioneLe parti maggiormente usate per incidere o segnare la pelle dello schiavo o del prigioniero erano di solito il viso, il collo e le mani così da essere sempre visibili agli altri.

Nonostante i tatuaggi o i segni di punizione venissero usati, al tempo dei primi cristiani i primi credenti cominciarono a segnarsi il corpo con simboli specifici che li facevano pendere per la nuova religione senza alcun timore di smentita, infatti a quel tempo il simbolo della cristianità era un pesce stilizzato non la croce che invece venne acquisita al tempo (almeno quella che conosciamo noi oggi nel cattolicesimo) dell'arrivo dei primi preti nella terra d'Irlanda dove era già presente una croce coem simbolo di spiritualità e religione. Si pensa che la prima croce usata da alcuni cristiani di derivazione ebrea fosse una T chiamata Tau ovvero riferita alla fine delle tribolazioni spirituali, al fatto che quando uno credeva veramente in dio allora ogni problema scompariva e anche se fosse stato ucciso la sua fine sarebbe stata un nuovo inizio nel paradiso di dio.

A volte un condannato faceva rielaborare il suo tatuaggio punitivo per cancellare il segno originale, coprendolo con qualcosa d'altro, ma altre volte, i prigionieri creavano i propri tatuaggi per dimostrare l'affiliazione a un gruppo o orgoglio verso il loro crimine o la posizione sociale. In Occidente, oggi coem un  tempo, i tatuaggi che si creavano e creavano in carcere, a causa della tecnologia utilizzata per creare i disegni che è molto primitiva visto che ci si deve arrabattare con quello che si reperisce (spesso pagando), lo stile in cui vengono fatti e le immagini ritratte, possono essere facilmente distinti dai tatuaggi fatti in maniera professionale.

Il metodo più primitivo per tatuare è noto come "puntura a mano" dove il soggetto usa un ago da cucire avvolto in filo di cotone fino nelle vicinanze della punta che poi viene intinto nell'inchiostro e usato pungendo la parte da tatuare ma crea segni distintivamente imperfetti poiché non si usano guide e l'ago penetra a differenti profondità nella epidermide per questo si rischiano anche infezioni.

Questi tatuaggi solitamente hanno un aspetto più primitivo dei tatuaggi realizzati con una macchina, perché una linea continua è difficile da ottenere con questo sistema: rappresenta il sistema più infamato della categoria tatuaggi poiché anche i drogati la usano, spesso usando le punte delle siringhe usate per la droga. Solitamente i tatuaggi di questo tipo sono quelli che si fanno per strada e li si può trovare principalmente tra i chicanos (fuorilegge messicani), membri di una banda e motociclisti ma solo di vecchia scuola. Una volta, si parla degli anni che vanno dal 1940 fino ad arrivare al 1980, i motociclisti e gli appartenenti delle bande di quartiere di immigrati spesso clandestini in America si auto tatuavano, solitamente usando una mano per segnarsi sull'avambraccio dell'altro libero che avevano, per dimostrare di appartenere alla banda, per far vedere che si sopporta il dolore (poiché era autoinflitto): questo però spesso significava anche che la persona non aveva i soldi per pagare un professionista per farsi fare il tatuaggio mentre ai giorni nostri anche chi appartiene a delle bande spesso i soldi li ha perché si approvigiona con spaccio di droga o armi, oppure li ruba.

Ci sono anche delle bande di motociclisti però oggi giorno che fanno una colletta per il nuovo entrato e gli pagano il tatuaggio se non può permetterselo. Il tatuaggio da prigione viene vista anche come maniera di passare il tempo durante la lunga detenzione ecco perché chi è stato dentro parecchio di solito è pieno di tatuaggi.