Tatuaggio significato Kanji
Tatuaggio Kanji significato
I kanji sono i caratteri usati nella scrittura giapponese in congiunzione con i sillabari hiragana e katakana: il numero preciso di kanji nella lingua giapponese non esiste ma si pensa che approsimativamente arrivino a circa 50.000 segni, dei quali solamente circa un 3.000 di loro siano di uso comune prendendo il nome di jōyō kanji, dei quali 1.000 vengono usati per i nomi e per le opere stampate. Durante la storia giapponese i vari governi che si sono succeduti hanno cercato di cancellare l'uso dei kanji per cercare di favorire l'uso degli alfabeti sillabici.
Al termine della seconda Guerra Mondiale gli americani cercarono di occidentalizzare i giapponesi, provando a introdurre varie abitudini occidentali tra le quali anche gli alfaberi, ma senza grossi successi per via della struttura della lingua giapponese poiché contiene troppi valori omofoni che non possono essere sostituiti dalle lettere dell'alfabeto. I kanji hanno significati molto più estesi e profondi rispetto a qualsiasi altra lingua e alfabeto, inoltre lo stesso kanji possiede molte pronunce a seconda della posizione nello scritto o delle intenzioni o dell'argomento quindi la lettura e la scrittura sono molto complicati al contrario della messa in opera degli alfabeti di origine latina o greca che fondamentalmente hanno dato origine a quasi tutte le lingue in Europa.
Chi usa i kanji, per tatuarsi eventuali parole o scrivere il proprio nome addosso, deve tener presente che non si scriverà effettivamente quello che vuole ma una serie di kanji che riporteranno solamente il suono latino della parola, quindi potrebbe capitare di portarsi addosso una parolaccia senza saperlo (e non fidatevi di farvi tradurre il concetto che desiderate tatuarvi da un giapponese o un cinese poiché nemmeno lui potrà fare in maniera che il suono del vostro nome non venga tradotto in kanji magari in qualcosa d'altro).
Per farvi un esempio il kanji che significa "6" può essere letto come sei quando è all'interno di sensei (maestro) o come "u" in umareta che significa "io sono nato".