Per migliaia di anni il tatuaggio è stato il più usato per portare alla luce esterna ciò che lo sciamano o il credente di una religione pagana aveva come visione del mondo in cui gli esseri umani, la natura e il paesaggio soprannaturale erano uniti come un tessuto intrecciato che documentava una vasta gamma di idee circa la geografia sacra collegata alla pelle del tatuato, che altro non era se non la tela più naturale che ha da sempre avuto l'essere umano.

Immagini tatuate rivelano una stretta relazione tra gli esseri umani e il resto della natura, nella cosmologia tribale la natura del tatuatore è stata pensata come essere integrante di una rete vitale di energia connesso ad ogni livello materiale e spirituale con il Tutto.

L'arte dei tatuaggi magici

Nell'Universo animistico, le forze naturali e soprannaturali venivano (e in certi luoghi lo sono tutt'ora) propiziate, calmate o chiamate in appello perché beneficiassero gli umani anche tramite l'uso rituale del tatuaggio: gli umani potevano così aspirare alla possibilità di accedere ai poteri segreti legati agli animali, agli antenati e agli spiriti superiori, ma più che semplici simboli tatuati sulla pelle, questi segni davano l'occasione a chi li possedeva e faceva di toccare la parte più interiore di sé perché la propria psiche potesse sempre ricordare il legame mistico che si creava con l'incisione sul corpo, permettendo alla propria anima di uscire staccandosi dal momento attuale per viaggiare nei meandri dello spirito superiore ottenendone protezione, insegnamenti, elevazione ed ogni altra benedizione personale.