STORIA DEL TATUAGGIO GIAPPONESE

Come il potere della gente comune e delle classi lavoratrici del Giappone crebbe nella seconda metà del periodo Edo (intorno al 18° secolo) horimono, cominciarono a fiorire come forma d'arte i tatuaggi che poi divennero i disegni tradizionali dela cultura giapponese. Vennero usate immagini derivate dalla tradizione disegnati con acquerelli, prese da xilografie e libri illustrati del tempo, che portavano come ricompensa, per la pazienza e la sopportazione del dolore che si provava per farsi tatuare, un tatuaggio di immensa bellezza.

Per sperimentare e godere dei tatuaggio horimono giapponese è importante capire la loro storia e il background, così come è importante continuare a preservare le tradizioni che vi stanno dietro. Le origini dei tatuaggi tradizionali giapponesi si possono far risalire a quest'ultimi anni del periodo Edo della storia giapponese.

Nel 1603, l'allora sovrano Giapponese, Tokugawa Ieyasu, centralizzò il suo shogunato (governo) a Edo, che ora viene chiamata Tokyo. Nei 200 anni successivi a questo, il sistema feudale istituito cominciò a ristagnare e in opposizione alle classi militari superiori, la gente comune di Edo cominciò a sviluppare la propria parte, un propria ideologia e arte che apparteneva al popolo enon più alla parte nobiliare. Rifiutando la rigorosa etica secolare e la moralità derivata dalla credenze confuciana dei samurai e riprendendo i temi inerenti il dovere, Ninjo (esperienze umane e sentimento), la moda e la commedia degli abitanti di Edo cominciò sempre più a gustare romanzi, opere di teatro, fumetti, canzoni, tanka che prima non avevano avuto l'occasione di conoscere.

Tatuaggio Giapponese japan tattoo

 

Tatuaggio Giapponese

Libri come kokusenyagassen da Chikamatsu Monzaemon, Honchohsuikohden e Satomihakkenden da Takisawa Bakin e molte altre pubblicazioni, insieme a libri illustrati e opere d'arte tutti insieme svilupparono un sistema che divenne una massiccia presa di espressione culturale per la gente comune di Edo.

In questo modo la società di Edo progrediva, e l'orgoglio e la mentalità della gente comune, si manifestava in modi come il dategokoro (moda minimalista per uomo) e shokunin-kishitsu (fierezza e modo di pensare delle classi lavoratrici di Edo) dei tobishoku, o operai, cresciuti tra i cittadini come lavoratori, produttori, hikeshi o vigili del fuoco (nel 18° secolo a Edo gli incendi urbani erano all'ordine del giorno e una delle principali cause di mortalità, così come un'ampia fonte di storie di eroismo per chi scriveva) e truffatori meschini conosciuti come Gaen. Alcune di queste persone che lavorano prevalentemente di Edo, imitavano gli eroi di cui avevano letto, la storia Suikohden, reso popolare a suo tempo dalla celebre xilografia dell'artista Kuniyoshi (Suikohden era una leggenda originaria della Cina, dove i fuorilegge che sfidavano le autorità locali corrotte divennero eroi popolari come protettori della gente comune, un equivalente orientale di Robin Hood) cominciarono a usare sè stessi come portatori di storie con i tatuaggi che si poggiavano sul folklore popolare, come draghi, serpenti giganti e leoni cinesi e anche figure religiose come ad esempio il Bhudda, Fudomyo (il Dio del Fuoco), Fujin e Raijin (gli Dei del Vento e dei fulmini) e Kannon (la dea della misericordia), utilizzando aghi affilati intinti nell'inchiostro fatti di polvere di carbone e poi spinti nella pelle.

Le persone che si facevano tale tatuaggio erano solitamente artisti ukiyoe, che avevano semplicemente scambiato le loro lame per la scultura per xilografie con  affilati aghi per tatuaggio. Col passare del tempo però, alcuni di questi artisti si specializzarono nel tatuaggio e arrivando a dedicare tutto il loro tempo a questa nuova forma d'arte solamente diventando così tatuatori.

Questo lungo processo arrivò a produrre quella che oggi viene riconosciuta come forma tradizionale del tatuaggio giapponese, l'Horimono: ci sono testimonianze scritte che indicano che a Edo già nel 1830 ci furono ritrovi formali di appassionati del tatuaggio giapponese. Anche se al giorno d'oggi le convention del tatuaggio sono comuni in Giappone così come in Occidente, il fatto che a Edo tali ritrovi si facessero più di 150 anni fa, è un indicatore della lunga e ricca storia della tradizione dei tatuaggi giapponesi. I tatuaggi delle età di Edo, Meiji e Shohwa vengono descritti nel classico del 1936, Bunshin Hyakushi, o cento storie e tatuaggi, scritto da Tamabayashi Haruo. Nel libro, la vita e le opere di alcuni dei più famosi tatuatori del periodo Edo vengono descritti, ad esempio Karakusagonta (da Asakusa), e Darumakin Iso (Yanaka), Charibun (Asakusa), Horitsun (Kameido), Ichimatsu (Asakusa), Kane (Yottsuya) e Horiichi (Osaka). Tuttavia non viene riportata nessuna dele loro opere o disegni così si legge solo  a riguardo della loro notevole reputazione derivata da bocca a bocca (passaparola).

Horiuno Kamei Unosuke nasce a Kanda, Edo nel 1843.

In questo momento, i tatuaggi giapponesi subiscono un aumento della popolarità tra la gente di Edo. 

Horiuno diventato un tatuatore, all'età di 20, viaggiò molto in tutto il Giappone, come ad Osaka, Kyoto e Shizuoka e venne iniziato alla tecnica del tatuaggio solo a partire dai 40 anni per un lavoro a tempo pieno mentre prima cercava di sbarcare il lunario facendo vari lavoretti trovati da ogni parte. Tuttavia, proseguì bene il suo lavoro negli anni '70 e gran parte del suo lavoro è ancora visibile oggi. Molti della sua clientela erano operai chje costruivano locali e industrie e nel 1912 alcuninella costruzione locali e di produzione industrie, e nel 1912, alcuni di questi abitanti della zona Kanda costituirono la Kanda Choyu-kai, letteralmente "Tattoo Friends Society of Kanda", e 10 anni dopo, la società uscì dai confini dell'area di Kanda per formare la Edo Choyu-kai. I membri di questo gruppo, che consisteva per lo più di lavoratori, come operai edili, carpentieri e stuccatori, si incontravano ogni anno in luoghi come Ojinanushi-no-taki e Marukotamagawaen, partecipando a banchetti di gruppo all'aperto, o in festival come il Asakusa Sanja-Matsuri, dove mostravano i loro vasti e intricati tatuaggi sul corpo, con molto orgoglio. Horiuno era ben noto in tutto il Giappone e anche all'estero, si disse che fu il tatuatore di maggior talento del Giappone.

Tuttavia, a quel tempo la stessa bravura poteva essere trovata anche in altri tatuatori come  Horiiwa, Horikane, Kyuta e Nekokichi.

 Ad oggi il tatuaggio giapponese è molto richiesto specialmente tra le donne che decidono di fare un tatuaggio abbastanza grande.